La storia
Il nostro Santuario è un dono fatto alla nostra Mamma celeste per la sua protezione e benedizione.
Siamo sacerdoti del S. Cuore di Gesù e ci presentiamo come Dehoniani, nome che deriva dal nostro fondatore, padre Leone Giovanni Dehon. La nostra comunità è una delle tante sparse in tutto il mondo. Il 14 Ottobre 1935 è iniziata la nostra presenza a Pagliare.
La Provincia italiana dei Sacerdoti del S. Cuore ha voluto fondare la sua terza casa destinata particolarmente alle vocazioni del centro-sud Italia chiamandola “CASA S. MARIA” in segno di particolare consacrazione alla Madonna: un luogo benedetto dove la protezione della Vergine non è venuta mai a mancare. La sua materna benedizione ha guidato gli sforzi e i sacrifici per la realizzazione del nuovo edificio, per l’accoglienza di numerosi ragazzi che si incamminavano sulla via della consacrazione al Cuore di Gesù.
Casa S. Maria è stata la culla di numerosi sacerdoti e missionari che il Signore ha chiamato al suo servizio e che oggi si trovano in Italia, in missione, alcuni in cielo a ricevere il premio promesso e anche di numerosi padri di famiglia che portano sempre nel loro cuore la nostalgia degli anni passati nel nostro collegio.
Durante la seconda guerra mondiale, nonostante i bombardanti da più fronti, Casa S. Maria non subì alcun danno e con essa i 150 ragazzi presenti.
Si legge nelle cronache del tempo: “Le incursioni aeree si facevano sempre più frequenti e pericolose, tanto di giorno che di notte. I viveri venivano sempre più ad assottigliarsi e il problema del mantenimento di tutta la casa diventava sempre più grave e preoccupante. Allora non si esitò di andare a chiedere l'elemosina di casa in casa, tra le famiglie della vallata del Tronto e alcuni benefattori benestanti. Eravamo giunti a soffrire la fame: lo spettacolo di tanti giovanetti che a refettorio imploravano un po' di pane o qualche cosa, per poter resistere da un pasto all'altro, era una cosa che commuoveva e faceva soffrire profondamente. Non si poteva far nulla: tutto era razionato. Qualche volta si vide allora lo spettacolo dei religiosi che saltavano la loro colazione, per poter alleviare il disagio di qualche apostolino”.
Il fronte si avvicina sempre più, tanto che la vita degli alunni e Casa Santa Maria si trovano sempre più esposte al pericolo delle bombe. Una sera il Rettore, preoccupato, raccoglie il suo Consiglio e propone di fare un voto alla Vergine di santificare con alcune pratiche il Primo Sabato del mese, se si fosse usciti incolumi dalla guerra. Non ha ancor finito di parlare, quando si sente l'improvviso rumore di aerei e poi uno scoppio terribile. La luce viene a mancare e un odore di polvere comincia a diffondersi per la casa.
«La sera di quello stesso giorno”, leggiamo nella cronaca di Casa Santa Maria, “verso le 19 si sente improvvisamente volare un aereo sopra di noi. La valle viene illuminata coi razzi e tra la nostra casa e la Villa Saladini scoppiano una quindicina di spezzoni suscitando un panico indescrivibile in tutta Casa Santa Maria. Gli alunni, in preda al terrore, escono gridando e piangendo nei corridoi, oscuratisi improvvisamente per un guasto dei fili”.
A parte qualche vetro rotto, tutti ne uscirono incolumi. I padri capirono subito che una mano potente li aveva protetti e difesi. Per questo vollero costruire una grotta nel giardino della casa.
“Nel maggio 1949 veniva inaugurata la Grotta in onore della Madonna Immacolata, costruita dai Padri di Casa S. Maria. Per un mese intero dei singolari manovali in veste talare furono visti innalzare pietra su pietra la suggestiva dimora della Vergine. Il Superiore e gli altri Padri si improvvisarono muratori. Era la risposta dei figli alla Madre che tanto aveva benedetto la sua casa. Ogni sera gli apostolini, cantando un inno mariano, si recano alla Grotta per invocare la Benedizione della Vergine. È commovente vedere i figli della Vergine Immacolata soffermarsi e passare dinanzi alla Mamma per l’ultimo saluto della giornata: quel saluto, quell'ultimo vicendevole sguardo di amore ha sorretto tanti giovani nell’ascesa al sacerdozio; ha ridestato tante speranze in cuori abbattuti e stanchi. Vegli ancora la Mamma Celeste con la sua benedizione sui suoi apostolini, sulla sua casa, su Casa S. Maria”.
Con il tempo si sentì l'esigenza di costruire una chiesa. Il primo novembre 1950 veniva posta la prima pietra. In quello stesso giorno il Papa Pio XII definiva il dogma dell'Assunzione al Cielo della Beata Vergine Maria.
Il 25 marzo 1953, festa dell'Annunciazione, veniva inaugurata. Nell’anno mariano 1954 fu completata, intonacata e rifinita nelle sue diverse parti. La festa della chiusura dell’Anno Mariano, su richiesta del Parroco di Pagliare, Don Riccardo Marucci, fu celebrata insieme alla parrocchia di Pagliare.
Dalle cronache dell’8 dicembre 1954: “Anche quest’anno è stata la festa più bella e più riuscita per noi apostolini. La Vergine Immacolata è la nostra Madre, la guida del nostro cammino, l’ideale della nostra vita.
La nostra chiesa è considerata ormai nella zona come il Santuario del Cuore Immacolato di Maria. Si è pensato perciò di concludere l’Anno Mariano nella nostra chiesa insieme con la popolazione del luogo. È difficile ridire l’entusiasmo di quella sera, l’amore ardente che prorompeva dal cuore di tutti, le mille luci che si accendevano sulle colline per illuminare il cammino alla Vergine, accompagnata da tutto un popolo osannante.
Nella chiesa, che era una geometria di luci, il parroco di Pagliare ha consacrato tutta la parrocchia al Cuore Immacolato della nostra Mamma celeste. Abbiamo inaugurato così anche la nuova statua della Madonna, dedicata appunto al Cuore Immacolato, effigiata in legno, tanto bella nella sua arte semplice e sobria. La nuova statua del Cuore Immacolato di Maria, scolpita da Ferdinando Perathoner ad Ortisei (Bolzano), venne dapprima esposta nella parrocchia di Pagliare per tutta l'ottava dell'Immacolata. Poi, la sera della festa, con una splendida fiaccolata, tutto il popolo di Pagliare l'accompagnò nel nostro Santuario, dove la parrocchia si consacrò al Cuore Immacolato di Maria.
Da allora, ogni anno, festeggiamo la nostra Mamma del Cielo, che ci ha protetto e benedetto sempre.
Il 13 giugno 2015 su decreto del vescovo, Mons. Giovanni D'Ercole, è stato eretto Santuario Diocesano e Santuario Giubilare. Tante sono le persone che lo hanno visitato e sono passate attraverso la Porta Santa per avere l'indulgenza.
Ogni altare, tutte le cose che si trovano all'interno del Santuario sono stati offerti dalla generosità dei benefattori. Alcuni lo hanno fatto in ricordo dei loro amati defunti.
Un grazie a tutte le persone che ci hanno sempre aiutato e che sono state per noi gli strumenti vivi e validi della Provvidenza divina.
Vegli, oggi e sempre, su di voi e sulle vostre famiglie la nostra Mamma Maria, apportatrice di benedizione e di pace.